Un progetto per fare turismo sostenibile, quest’estate

Sailing for Blue Life è un progetto che unisce turismo responsabile e attività di ricerca scientifica partecipativa lungo le coste del Mediterraneo, in barca a vela.

5 minuti | 25 Giugno 2021

Fotografie di Elisabetta Zavoli
Un viaggio in barca a vela lungo le coste del Mediterraneo, assieme a biologi e altri ricercatori, in cui turisti e appassionati di mare partecipano attivamente alla ricerca scientifica: è l’idea dietro Sailing for Blue Life, un progetto portato avanti da Fondazione Cetacea, Aganoor e Unavelaper.

Tra giugno e settembre, le due imbarcazioni a vela di Sailing for Blue Life seguiranno una rotta lungo l’Adriatico, lo Ionio, il Tirreno Meridionale e Malta, con a bordo turisti e ricercatori di diversi progetti scientifici. Un’occasione (ancora aperta) per gli appassionati di mare e natura per partecipare in prima persona ad attività ed esperienze normalmente accessibili a pochissimi addetti ai lavori: il progetto infatti unisce turismo sostenibile e citizen science, o scienza partecipativa, un modello di ricerca in cui i cittadini raccolgono dati e osservazioni che poi saranno usati dai ricercatori. Quello della citizen science è un modello che negli ultimi anni sta crescendo in tutto il mondo, e a cui viene riconosciuta la doppia potenzialità di raccogliere dati di qualità e di sensibilizzare le persone coinvolte a temi scientifici – come la perdita di biodiversità o la diffusione di specie aliene.

Salendo a bordo delle barche di Sailing for Blue Life ci sarà la possibilità di partecipare a uscite di foto-identificazione di delfini. Ma anche di scendere in acqua durante immersioni guidate dalla resident biologist Carlotta Santolini, per segnalare l’eventuale presenza di specie aliene, un crescente problema per gli ecosistemi del Mediterraneo. Ci sarà anche la possibilità di ottenere la certificazione di Basic Research Operator, grazie a un corso nell’ambito del progetto MPA-ENGAGE per il coinvolgimento dei subacquei ricreativi in azioni di citizen science nelle Aree Marine Protette del Mediterraneo.

Si navigherà a vela, per limitare il disturbo sonoro e le emissioni di CO2, e si faranno numerose tappe in luoghi di interesse naturalistico come i centri di recupero tartarughe marine (CTRM) e le località sulle coste di Italia, Montenegro, Albania, Croazia e Malta. In alcuni casi, si potrà prendere parte anche al rilascio di tartarughe marine: esemplari feriti che vengono curati da gruppi come Fondazione Cetacea e poi reimmessi nell’ambiente naturale, una volta guariti.

Il rilascio di una tartaruga marina nel Mediterraneo, una delle attività a cui si può partecipare durante il progetto. Foto di Elisabetta Zavoli.
Durante le tappe della navigazione, chi viaggia con Sailing for Blue Life potrà contribuire a campagne di pulizia di spiagge e fondali, o segnalare i rifiuti di plastica in mare sfruttando la app Plastic Free GC. Si incontreranno le realtà locali impegnate nella conservazione degli habitat marini e le associazioni che si occupano di vela solidale grazie a Unavelaper, che è partner del progetto.

Reinventare il turismo

In quest’ultimo anno e mezzo, il blocco del turismo ha tolto alla maggior parte di noi la possibilità di spostarsi, di viaggiare per vedere luoghi diversi e, soprattutto, vivere esperienze nuove. Se da una parte c’è un forte desiderio di ricominciare a fare turismo, dall’altra ci si interroga su come sfruttare il momento per rivedere il settore turistico, che ha un grande impatto sull’ambiente e sulla biodiversità ed è responsabile dell’emissione dell’8% dei gas serra di origine antropica.

Durante la pandemia ci siamo abituati a spazi aperti, spostamenti brevi e esperienze meno di massa. Le limitazioni ci hanno costretti a cercare modi diversi di viaggiare rispetto al passato. Potrebbe essere un’occasione unica per resettare almeno in parte il turismo, cercando esperienze in grado di combinare le nostre necessità con quelle dell’ambiente.

Anche noi di RADAR Magazine saliremo a bordo delle imbarcazioni di Sailing for Blue Life per documentare l’esperienza del progetto, grazie anche al contributo di Nikon, che sarà sponsor tecnico di RADAR per tutta la durata del progetto e che ci ha fornito camere e accessori.

Per maggiori dettagli sulla rotta e per prenotare visita il sito di Sailing for Blue Life o scrivi a

Sponsor tecnico

LE NEWSLETTER DI RADAR

Le nostre newsletter sono come il resto dei nostri articoli: sono curate, attente ed escono solo quando serve (quindi non vi riempiremo la casella della posta di spam). Iscriviti per riceverle gratis.

Solar

Ogni due settimane, parliamo delle soluzioni per affrontare la crisi climatica.

Newsletter Mensile

Una volta al mese, gli aggiornamenti sugli articoli in uscita e i nostri progetti.

  • Elisabetta Zavoli

    Elisabetta Zavoli è una fotografa documentarista specializzata nelle tematiche ambientali e nel rapporto tra esseri umani e ambiente.
    Facebook | Instagram | Twitter

  • Francesco Martinelli

    Francesco Martinelli è un naturalista e giornalista scientifico. Si occupa di natura e conservazione, con particolare attenzione per la sostenibilità ambientale e culturale dell’entroterra italiano.
    Facebook | Instagram

Correlati

granchio blu

C’è ancora il granchio blu?

A più di un anno dall’inizio dell’emergenza, il meccanismo per pescare e vendere il granchio blu non sta funzionando. A fronte di una politica che non guarda al futuro, gli allevatori di vongole sperimentano sistemi di difesa per non perdere tutto.

attivismo mamme no pfas

I tanti volti italiani dell’attivismo contro i PFAS

Nel corso degli anni, in Italia è cresciuto un articolato movimento di attivismo contro la contaminazione da PFAS. Un insieme di gruppi e associazioni che hanno ottenuto risultati concreti e oggi cercano una coesione.

rifiuti plastici

Il colonialismo dei rifiuti esportati all’estero

Rifiuti difficili da riciclare vengono spediti dall'Italia e l'Europa all'estero, a volte con etichettature fraudolente. Un traffico (lecito e illecito) che esternalizza i nostri costi ambientali e sociali, in un nuovo colonialismo dei rifiuti.

scienziati attivisti

Dare l’allarme non basta più

Una nuova generazione di scienziati e scienziate ha abbracciato l'attivismo per il clima e nuove visioni politiche. Con l'idea che limitarsi a dare l'allarme sui dati della crisi climatica non abbia funzionato.