Una nursery per pesci nel Lago Maggiore

Lungo le sponde del Lago Maggiore, un'associazione ha riscoperto l'antica pratica delle legnaie come incubatoio naturale per i pesci locali, in difficoltà a causa di nuovi problemi ambientali.

3 minuti | 12 Maggio 2023

Il blu profondo dello scafo della Pinta si perde nel blu delle acque al largo di Arona, lungo le sponde del Lago Maggiore. La barca si muove agile a poche decine di metri dalla costa, supervisionando i lavori di posa delle legnaie che sono state preparate nei giorni scorsi e che sono ora pronte per essere calate in acqua: diventeranno un incubatoio naturale per i pesci del Lago Maggiore. La Pinta è un’imbarcazione risalente agli anni ’30, o forse anche a prima, che è stata recentemente restaurata. Venne originariamente utilizzata in mare, ma fu poi trasferita sul lago nel 1964. Oggi è il simbolo di un’omonima associazione che da alcuni anni cerca di far rivivere l’antica tradizione delle legnaie. 

Come funziona un incubatoio naturale

Fino agli anni ’50 e ’60, la posa di fascine di legno assicurate al fondo era una pratica piuttosto comune nel lago. In questi luoghi, alcune specie di pesci potevano deporre le loro uova e trovare un riparo sicuro per i nuovi nati. Si trattava di un’attività tipica dei pescatori locali, che col tempo però cadde in disuso.

L’associazione La Pinta ha reintrodotto la posa di questi incubatoi naturali per favorire la ripresa delle popolazioni dei pesci del lago, in particolare il persico. Oggi questa specie, infatti, è in difficoltà per l’introduzione di specie alloctone, per l’inquinamento e per l’aumento delle temperature medie delle acque dovuto al cambiamento climatico. Rispetto alle vecchie fascine di legna, però, sono stati fatti notevoli passi avanti. Oggi le legnaie sono assicurate a robuste strutture metalliche realizzate ad hoc, e il loro fissaggio sui fondali è gestito da subacquei professionisti.

Le strutture attualmente installate hanno offerto risultati molto incoraggianti, ma il loro impatto sull’ecosistema complessivo del lago è ancora limitato. L’obiettivo della Pinta è quello di coinvolgere nel progetto tutti i comuni che si affacciano sul Lago Maggiore, compresi quelli in territorio svizzero, per diffondere al massimo questa pratica e aiutare il ripopolamento delle sue acque. 

Una finestra sulle nursery dei pesci

Per rendere nota questa attività, l’associazione ha avuto l’idea di far vedere al pubblico l’ambiente nascosto che sta cercando di tutelare. E così, insieme ad alcuni incubatoi, ha disposto webcam subacquee con l’obiettivo di osservare alcuni fenomeni naturali solitamente difficili (se non impossibili) da vedere, come l’accoppiamento del persico. E non sono mancate le sorprese: nelle legnaie sono arrivati predatori inaspettati a quelle profondità, come natrici e svassi. Oggi una di queste webcam, la Persicam, trasmette in diretta streaming sul canale YouTube dell’associazione.

In questo video Giovanni Fasoli e Matteo Felici dell’Associazione La Pinta, insieme al sommozzatore professionista Stefano Timpani, raccontano il progetto Incubatoio Naturale e quali saranno i suoi sviluppi futuri.

Non visualizzi il video? Aprilo su YouTube

Il progetto è ad opera dell’Associazione La Pinta, in collaborazione con Fipsas, Comune di Arona, Comune di Verbania, Acquaviva Sub Belgirate, A.S.D Pescatori Alto Verbano, Pescatori Lago maggiore, Gruppo foca monaca (Lele Coppola), Eugenio Manghi, Annalisa Losacco, Sub Verbania, Sub alto Verbano, Dive Different Lago Maggiore, Settegradi divers, Comune di Luino, Gruppo storico archeologico Castellettese e la tutta la rete di collaboratori dell’associazione La Pinta.

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