A Bologna e Milano le assemblee cittadine innovano, ma in sordina

Le esperienze italiane di assemblee cittadine per il clima hanno fatto poco rumore, ma stanno portando cambiamenti nelle politiche delle città. Per fare in modo che il loro effetto rimanga, però, serve un cambiamento strutturale

20 minuti | 10 Dicembre 2024

Fotografie di Natália Alana

Quando le arrivò la lettera che la invitava a partecipare all’assemblea cittadina per il clima di Bologna, Claudia Gasparini rimase perplessa. Non aveva mai sentito parlare di assemblee cittadine, ma si era occupata per anni di ambiente lavorando in un consorzio di bonifica: la lotta contro il cambiamento climatico per lei era importante, quindi decise di partecipare. L’assemblea per il clima di Bologna era stata indetta – con un percorso partito nel 2019 – per includere la cittadinanza nella stesura di un piano per ridurre le emissioni della città e affrontare gli effetti del cambiamento climatico. Quanto questo fosse urgente fu chiaro il giorno in cui avrebbe dovuto tenersi la prima seduta dell’assemblea, il 19 maggio 2023: l’alluvione che colpì l’Emilia-Romagna – causando la morte di 17 persone e almeno 8,5 miliardi di euro di danni – allagò l’edificio in cui doveva tenersi l’assemblea, che venne rimandata. 

Per le cento persone che erano state sorteggiate per partecipare, l’assemblea assunse un nuovo, incalzante, valore. Anche per Claudia Gasparini: la sua casa, vicina al torrente Ravone, era stata risparmiata dall’acqua, ma molti suoi vicini di casa erano stati colpiti e alcune strade circostanti, sui colli bolognesi, erano bloccate dalle frane.

torrente ravone

L’imbocco della tombatura del torrente Ravone, che passa sotto la città di Bologna. Dopo i danni in città durante l’alluvione del maggio 2023, il Comune ha avviato opere di manutenzione straordinaria, tra cui l’installazione di una griglia per trattenere detriti posizionata a monte dell’imbocco. Bologna, 9 ottobre 2024.

L’assemblea per il clima di Bologna iniziò a fine maggio e portò alla stesura di una ventina di proposte per il Comune, composte di più di cento azioni. Per tutti gli incontri, nei mesi successivi, il ricordo dell’alluvione rimase forte tra i membri dell’assemblea, mentre lavoravano a proposte condivise per rendere più sostenibile la città. Come altre esperienze simili, l’assemblea cittadina di Bologna ha portato una ventata di innovazione. Ma non ha raggiunto tutti gli obiettivi che i suoi promotori speravano.

fontana del nettuno

La fontana del Nettuno, nella piazza principale di Bologna. Costruita nel Cinquecento, la fontana portava acqua pulita dalla zona di Valverde fino al centro cittadino, tramite un sistema di condotte sotterranee. Bologna, 8 ottobre 2024.

Uno spazio per una nuova politica

Le assemblee cittadine sono iniziative in cui un gruppo di persone sorteggiate viene chiamato a formarsi, discutere ed elaborare proposte su un argomento di interesse pubblico. Negli ultimi anni si sono diffuse in Europa soprattutto quelle in cui l’argomento di discussione è la lotta al cambiamento climatico, con assemblee locali o nazionali per includere gli abitanti nelle strategie di decarbonizzazione o di adattamento al cambiamento climatico. 

Quella di Bologna è stata la prima vera e propria assemblea cittadina per il clima in Italia. Altri esempi sono partiti negli ultimi due anni a Milano, Firenze e Bolzano, e a Trento è partita una simulazione di assemblea per valutarne l’istituzione permanente.

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Per i loro promotori, queste iniziative hanno la potenzialità di rivitalizzare la partecipazione alla vita politica dei cittadini e rinsaldare la loro fiducia nelle istituzioni, che ora sono a un minimo storico in tutta Europa. A differenza di altre innovazioni nel campo nella partecipazione pubblica, «ciò che distingue l’assemblea cittadina è che incarna la concezione deliberativa delle innovazioni democratiche», spiega Andrea Felicetti, politologo dell’Università di Padova, che si occupa di democrazia e governance. «L’assemblea, cioè, mette il momento della deliberazione pubblica al centro del processo». Se per la maggior parte degli europei la partecipazione politica coincide quasi solamente con il momento del voto, le assemblee cittadine creano uno spazio – di confronto e anche di convivialità – per esprimersi e immaginare politiche diverse. Coinvolgere un gruppo che rappresenti la varietà della popolazione reale, con le sue necessità e storie, per gli esperti è un elemento chiave del processo.

castello sforzesco

Soprannominata “torta degli sposi”, la fontana che sorge davanti al Castello Sforzesco è stata costruita nel 1936 in occasione di una visita di Mussolini a Milano. Milano, 21 settembre 2024.

Fare la differenza

«Dopo decenni di lotta in solitaria per l’ambiente mi sembrava un ottimo modo per poter contribuire con le mie idee e proposte a migliorare l’unico ambiente nel quale viviamo». Risponde così Riccardo Donadio, 45 anni, quando gli chiediamo cosa lo ha spinto ad accogliere l’invito a partecipare all’assemblea di Milano. Altri raccontano di aver accolto l’invito per interesse nei temi trattati e per il desiderio di fare la differenza, chi solo per dovere civico. Tutti hanno la sensazione di star facendo qualcosa di importante, qualcosa che possa fare la differenza per la città. «Ho pensato che questa possa essere una grande occasione per le istituzioni di ascoltare il punto di vista della “strada” e per i cittadini di entrare e comprendere meglio quello che sta dietro e attorno alla loro vita sociale, lavorativa, personale», racconta Ermina Solimena, impiegata milanese di 54 anni. 

«Durante la prima riunione dell’assemblea c’erano quelli che dicevano che erano venuti perché c’era il buffet, o per il gettone di presenza», racconta con un mezzo sorriso Claudia Gasparini, di Bologna. «Dopo invece non si è più sentito nessun commento del genere, perché le persone si sono sentite partecipi, responsabili del tipo di lavoro che si stava facendo».

assemblee cittadine

Le due torri di Bologna viste da via Rizzoli. La mobilità in città sarà ridisegnata dalla costruzione, ora in corso, di quattro linee del tram, un’opera che l’amministrazione comunale considera centrale per la decarbonizzazione del traffico cittadino. Bologna, 8 ottobre 2024.

XR, le assemblee cittadine per un cambiamento strutturale

Tra i promotori delle assemblee cittadine più convinti c’è il movimento ecologista Extinction Rebellion. «Le assemblee cittadine sono uno degli obiettivi di XR, il terzo», spiega Pasquale Pagano, attivista di XR Bologna. Pagano è tra le persone che hanno portato all’effettiva istituzione dell’assemblea in città. «Gli obiettivi di XR vanno in ordine cronologico e logico: per primo dichiarare il fatto che c’è una crisi, poi agire adesso con la riduzione delle emissioni, e poi cambiare il modo in cui si prendono le decisioni, cioè istituire assemblee cittadine per avere cittadini che sono davvero parte attiva delle decisioni»

Nel 2019, uno sciopero della fame degli attivisti di XR spinse l’amministrazione comunale a emanare una dichiarazione di emergenza climatica, scritta in collaborazione con il gruppo ambientalista e l’attuale vicesindaca Emily Clancy, allora consigliera di opposizione. Il testo conteneva anche l’impegno ad attivare le assemblee per il clima. Con un altro sciopero della fame nel 2020 e un’opera sia di pressione che di collaborazione, XR ha ottenuto la modifica dello Statuto comunale per introdurre le assemblee cittadine negli strumenti a disposizione del Comune, e poi all’attivazione dell’assemblea stessa. 

«Non volevamo che l’assemblea cittadina venisse attivata solo sulla scia degli entusiasmi», spiega Pasquale Pagano. La richiesta che fosse inserita nello statuto significava un cambiamento strutturale e la possibilità di attivare assemblee anche su altri temi di competenza comunale. «È una scelta che sicuramente ci ha fatto perdere più tempo, ma fa sì che questo strumento non sia solo un esperimento».

assemblee cittadine

I lavori per la scopertura di un tratto tombato del canale in via Riva di Reno a Bologna. Il progetto ha l’obiettivo di creare una nuova area verde e alberata nel centro cittadino. Bologna, 8 ottobre 2024.

riva di reno

Nell’ottobre 2024, nei giorni successivi alle piogge eccezionali che hanno colpito la città, i cantieri per la scopertura del canale (nella foto) e per la costruzione del tram sono stati oggetto di una campagna locale di disinformazione, che dava la responsabilità dell’alluvione ai nuovi cantieri. Bologna, 8 ottobre 2024.

Assemblee cittadine per città più sostenibili

A Bologna, attivare la prima assemblea cittadina ha richiesto uno sforzo notevole da parte del Comune: non tanto in termini di fondi, ma per ripensare l’approccio con cui i vari settori dell’amministrazione lavorano. Dal momento che l’assemblea può fare proposte su tanti temi, anche a cavallo di settori diversi, questi settori devono essere pronti a collaborare per capire come trasformare le proposte in politiche e piani per il territorio. «Si forza la macchina a ragionare insieme su diversi temi», spiega Emily Clancy, vicesindaca di Bologna con delega all’assemblea per il clima. «Io sono da due anni e mezzo nell’amministrazione, quindi ho un’esperienza limitata, ma ho visto che internamente c’è stato un cambio di atteggiamento grazie all’assemblea, vedo una sensibilità che inizia a cambiare».

Dopo la complessa fase iniziale, l’assemblea di Bologna è stata fatta partire con l’ampio mandato di definire «proposte e raccomandazioni per rendere Bologna una città solare, rinnovabile e sostenibile», con azioni per ridurre le emissioni e affrontare i rischi derivati dalla crisi climatica.

assemblee cittadine

Claudia Gasparini, una delle partecipanti dell’assemblea cittadina di Bologna, seduta su un muretto lungo il corso del torrente Ravone. Bologna, 9 ottobre 2024.

torrente ravone

Lavori di risistemazione lungo il corso del torrente Ravone all’inizio di ottobre 2024. Tra il 18-19 settembre 2024 e poi ancora a fine ottobre 2024, la zona di Bologna è stata colpita da piogge eccezionali che hanno provocato esondazioni e danni. Bologna, 9 ottobre 2024.

A Milano, invece, la discussione dei cittadini è stata orientata dal Piano Aria Clima (PAC). Questo ha reso l’approccio milanese più specifico e mirato, ma forse anche meno libero. «A Bologna il processo è partito per informare le politiche climatiche locali, senza una politica di riferimento precisa», spiega Claudia Mazzanti di ActionAid, organizzazione che ha monitorato gli incontri. «A Milano invece, il percorso è già delimitato dal Piano Aria-Clima, che offre un mandato più preciso e chiaro». Dopo una fase sperimentale avviata nel dicembre 2022, l’Assemblea di Milano ha ufficialmente preso il via a gennaio 2024 e proseguirà fino al 2030, in parallelo con l’implementazione del PAC.

 

Le proposte delle assemblee cittadine di Bologna e Milano

«Il documento finale delle proposte, secondo me, rispecchia davvero noi partecipanti e le problematiche che abbiamo portato», riflette Anke Reichert, 58 anni, sorteggiata per l’assemblea di Bologna. Reichert, nata nell’allora Germania dell’Est, vive in città dal 1991. 

Ha deciso di trasferirsi a Bologna perché cercava una città in cui potersi spostare in bicicletta. Anche Francesca Casali, 20 anni, nata e cresciuta a Bologna, condivide la stessa prospettiva sulle proposte finali. «Nei lavori di gruppo, io mi sono occupata principalmente delle proposte sul tema della mobilità. Abbiamo dato il meglio di noi e sono sicura che anche gli altri gruppi abbiano fatto lo stesso: sono contenta del documento che ne è uscito».

assemblee cittadine

Anke Reichert, una delle partecipanti dell’assemblea cittadina di Bologna, nella sede della Fondazione IU Rusconi Ghigi. Reichert, originaria della Germania, vive a Bologna da più di 30 anni. Bologna, 8 ottobre 2024.

Il gruppo ha elaborato 24 proposte su sei ambiti, suddivise in più di 120 azioni concrete: un piano vasto e interconnesso per ridurre le emissioni degli edifici privati (il cui impatto ha stupito e preoccupato molti partecipanti), rendere la città più accogliente per bici e pedoni (ma senza sacrificare molti parcheggi, tema che ha generato molte discussioni), moltiplicare i mercati contadini e gli orti urbani, migliorare la manutenzione delle vie d’acqua, e molto altro. Su alcuni temi – non propriamente di competenza comunale – l’assemblea di Bologna ha deciso di lanciare un messaggio politico. Per esempio, facendo la richiesta di una valutazione di impatto sanitario sugli effetti del Passante autostradale, opera a cui i gruppi ambientalisti cittadini sono opposti in modo compatto, o chiedendo azioni per disincentivare i voli privati dall’aeroporto cittadino. 

A Milano, invece, nel suo primo anno di attività pilota l’assemblea ha elaborato dieci proposte per una città “più sostenibile e resiliente”. Inviate al Comune a fine 2023 e accolte formalmente a febbraio 2024, queste iniziative coprono una varietà di ambiti: dalla diffusione di un “Vademecum dei 100 consigli per vivere in città” a concorsi per testare soluzioni per la mobilità sostenibile in aree pilota. Altri suggerimenti includono la creazione di un punto informativo per il supporto dei cittadini all’adattamento climatico, una mappatura interattiva dei luoghi di riuso in città e il potenziamento dei servizi di sharing. Nel complesso, sono attività modeste e limitate rispetto alle sfide e alle complessità di una città come Milano.

Ma lo si può vedere come un punto di partenza: in quanto permanente, quella di Milano è un’assemblea che (almeno in teoria) sarà in continua evoluzione. Anno dopo anno, potrà affinare e ampliare gradualmente le soluzioni, provando a instaurare un canale diretto e costante di dialogo tra cittadini e istituzioni. Le proposte del 2024, definite con l’ultima assemblea plenaria il 19 ottobre, non sono ancora state pubblicate.

 

Radicalità e mediazione

Nonostante le aspettative molto alte nelle assemblee da parte dei loro promotori – primi tra tutti gli attivisti – i loro risultati non sono sempre facili da interpretare. Se a Bologna l’obiettivo dell’assemblea era accelerare la transizione climatica in città, «c’è stato un grande lavoro di mediazione», riporta Mauro Bigi, membro del comitato di coordinamento dell’assemblea per la Fondazione IU Rusconi Ghigi. «Molti pensavano che i cittadini avrebbero fatto proposte più radicali di quelle dell’amministrazione. In realtà sui temi più vicini alla vita quotidiana – case, mobilità, scuola – ci sono state forti mediazioni tra posizioni più radicali o meno».

orto urbano

Un orto urbano scolastico nel quartiere San Donato a Bologna. L’assemblea per il clima di Bologna ha proposto di aumentare il terreno disponibile per la creazione di orti urbani e di promuoverne l’uso nelle scuole. Bologna, 9 ottobre 2024.

Molte delle proposte dell’assemblea bolognese sono simili a piani che, sulla carta, l’amministrazione comunale ha già per la città, per esempio riguardo all’incremento delle piste ciclabili. Per Pasquale Pagano di Extinction Rebellion, è un dato molto forte. «Il fatto che un’assemblea di cittadini arrivi alle stesse conclusioni dovrebbe essere una leva in più per i politici ad agire, a mettere davvero in pratica i piani che finora sono rimasti solo sulla carta». 

«Credo che il ruolo dell’assemblea nel fare pressione e nell’accelerare l’implementazione di questi piani non sia da sottovalutare», commenta la vicesindaca Clancy. «Troppe volte le amministrazioni pensano a dei grandi programmi di cui poi riescono a mettere a terra solo una parte». Dopo l’approvazione in consiglio comunale, che ha accettato gran parte delle proposte (seppur con il caveat di dover valutare la fattibilità economica di molte), ora ai vari settori dell’amministrazione è stato chiesto di evidenziare progetti e attività che entreranno nella programmazione 2025-2027 del Comune su spinta delle proposte dell’assemblea.

 

Assemblee cittadine, miccia per il dibattito pubblico

Appiattire il successo di un’assemblea cittadina sul documento di proposte che produce, però, non è del tutto corretto. «L’assemblea cittadina serve a rivitalizzare e dare un nuovo senso al dibattito pubblico», spiega Pasquale Pagano di XR Bologna. «Era questo l’effetto che volevamo innescare». A Bologna, però, questo obiettivo non è stato raggiunto: l’assemblea, per esempio, è stata largamente ignorata dalla stampa locale, poco interessata a un processo collaborativo e scarsamente conflittuale. Molti dei partecipanti raccontano di aver percepito anche poca attenzione per la divulgazione dell’iniziativa da parte del Comune (che invece afferma di aver stanziato risorse simili a quelle delle altre iniziative partecipative che porta avanti).

bosco verticale

Con le sue 94 specie vegetali diverse, Bosco Verticale ricopre un’area equivalente a due ettari di forestazione. L’opera – unica nel suo genere – ha ispirato oltre 200 costruzioni simili sparse in tutto il mondo, dalla Francia alla Cina. Milano, 21 settembre 2024.

«A Milano uno degli aspetti emersi maggiormente è stata la mancanza di comunicazione», commenta Claudia Mazzanti di ActionAid. «Sarebbe stato importante far capire alle persone cos’è un’assemblea, quale ruolo ha, e cosa è chiamata a decidere. Comunicare che un gruppo di cittadini è arrivato a formulare delle proposte, che l’amministrazione le ha prese in carico e le metterà in atto, è un valore che andrebbe sottolineato». 

Nel capoluogo lombardo l’assemblea non ha attivato un dibattito sull’azione per contrastare il cambiamento climatico. E al contrario di quanto successo a Bologna, Comune e organizzatori, contattati per questo articolo, si sono dimostrati poco disponibili a raccontare in prima persona il lavoro dell’assemblea o a far intervistare i partecipanti. Un atteggiamento poco fertile per la nascita di una discussione pubblica più ampia attorno all’assemblea. «Per innescare un dibattito c’è bisogno che il processo sia di tutti, non solo di chi partecipa direttamente», commenta Pasquale Pagano. 

 

Pretendere le assemblee cittadine

Se le esperienze di Milano e Bologna non sono riuscite a riaccendere il dibattito sulla necessità di agire contro la crisi climatica, quello che è certo è che hanno fatto la differenza per chi vi ha partecipato in prima persona.

assemblea per il clima

Francesca Casali, una delle partecipanti dell’assemblea cittadina di Bologna, nella sua camera dell’appartamento in cui vive con i genitori e la sorella. Casali fa parte del gruppo di partecipanti che sorveglieranno l’attuazione delle proposte dell’assemblea da parte del Comune. Bologna, 9 ottobre 2024.

città 30

Da luglio 2023, Bologna ha diminuito i limiti di velocità a 30 chilometri orari sulla maggior parte delle strade urbane. La manovra ha l’obiettivo di ridurre il numero di morti per incidenti e favorire l’uso delle biciclette e altri mezzi meno inquinanti. Bologna, 9 ottobre 2024.

«È un’esperienza che mi ha cambiata e mi ha fatto scoprire tante cose nuove, sia nozioni tecniche sulla crisi climatica e sulle soluzioni che abbiamo, ma anche a come pensare in modo collettivo, non solo alle mie azioni personali», racconta Francesca Casali. Casali ha partecipato all’assemblea di Bologna quando era all’ultimo anno di scuole superiori, tra le più giovani del gruppo, e ora fa l’università. Ha deciso di entrare nel gruppo di partecipanti che monitorerà l’operato del Comune per sorvegliare che le proposte siano effettivamente messe in pratica. «Partecipare ha stimolato il mio senso critico, anche per le azioni del Comune e sui risultati dell’assemblea stessa», spiega.

assemblea cittadina

Fabiano Fontana, uno dei partecipanti dell’assemblea cittadina di Bologna. Durante i lavori dell’assemblea, Fontana si è occupato soprattutto del tema energia ed è un sostenitore del modello delle comunità energetiche. Bologna, 9 ottobre 2024.

Anche Fabiano Fontana, grafico di 61 anni, è nel gruppo di monitoraggio e vuole portare avanti l’esperienza dell’assemblea. «Ci piacerebbe andare nelle scuole per spiegare cos’è l’assemblea cittadina, diffondere questa cultura: le persone devono pretendere l’assemblea cittadina», commenta. «Mi piacerebbe che questo aspetto della vita democratica della nostra città venisse portato a conoscenza dell’intera cittadinanza, in modo più evidente», aggiunge Erminia Solimena, partecipante dell’assemblea di Milano. Per Anke Reichert, partecipare all’assemblea di Bologna è stato utile per capire meglio cosa sta succedendo nella città in cui vive. Alcuni dei partecipanti dell’assemblea di Bologna entrati nel gruppo di monitoraggio vorrebbero anche fondare un’associazione, per continuare ad avere una voce pubblica ed agire per la crisi climatica. «Ma è un lavoro complicato e l’entusiasmo che avevamo subito dopo la fine dell’assemblea sta calando», commenta Giovanna Fortuzzi, 78 anni, insegnante di fisica in pensione, nel gruppo di monitoraggio di Bologna.

A Milano, quando si chiede ai partecipanti se pensano che il lavoro dell’assemblea avrà un impatto significativo, l’entusiasmo si scontra con il pragmatismo. «Non saprei», risponde Tatiana Rettore, 32 anni. «Non so se effettivamente quello che abbiamo fatto avrà un impatto reale. Lo spero».

porta nuova

Il quartiere di Porta Nuova a Milano, nato nel 2009 con la riqualificazione di Garibaldi, Varesine e Isola, era allora il cantiere più grande d’Europa. Inaugurato nel 2014, oggi ospita il Bosco Verticale e Piazza Gae Aulenti. Milano, 21 settembre 2024.

Questo articolo fa parte di un’inchiesta prodotta con il sostegno di Journalismfund Europe e condotta in collaborazione con la testata Vers Beton (Paesi Bassi).

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