«L’Amazzonia sarà la nuova Minamata?» È quello che chiede Paulo Basta, presentando uno studio – che ha coordinato – sugli impatti del mercurio nelle aree protette e sulle popolazioni della Foresta Amazzonica. Minamata è la città giapponese che, negli anni ’50, è stata protagonista di una contaminazione di massa dal metallo pesante che ha provocato la morte di migliaia di persone. È a partire da questo tragico episodio che, in tutto il mondo, sono state intraprese iniziative per limitare e rendere più sicuro l’uso del mercurio.
Il 30 ottobre 2020, all’auditorium del Pubblico Ministero dello Stato di Parà a Santarém (nel nord-est del Brasile) sono stati presentati i risultati di una ricerca realizzata dalla Fondazione Oswaldo Cruz (Fiocruz) in collaborazione con WWF Brasile, che rivela che il 100% degli indigeni Munduruku presenta una contaminazione da mercurio. Il territorio in cui vive questo popolo si trova fra le città di Itaituba e Trairao, nei pressi del fiume Tapajòs (uno degli affluenti del Rio delle Amazzoni). Lo studio rivela che da circa 70 anni la popolazione subisce una continua esposizione al mercurio, causata dall’attività mineraria illegale nella regione.
Dopo il caso del Giappone, l’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU), ha stilato nel 2013 la Convenzione di Minamata sul mercurio, che è stata ratificata da circa 140 paesi. Anche se nel 2018 il Brasile ha sottoscritto questa convenzione, i casi di contaminazione nel paese continuano ad avvenire. «Come intossicazione esogena, il mercurio ha una rilevazione molto marginale. Dall’inizio della ricerca, abbiamo rilevato più di 500 casi di contaminazione di mercurio (della popolazione indigena di Munduruku) e questi casi non appaiono nelle statistiche ufficiali», afferma il ricercatore Paulo Basta.
Nel novembre 2019, la ricerca, realizzata nelle comunità indigene Sawré Muybu, Poxo Muybu e Sawré Aboy della Terra Indigena Sawré Muybu, ha cercato di stimare l’impatto sulla salute umana e sull’ambiente causato dall’attività mineraria. Si è scoperto che tutte le persone delle comunità erano state esposte al mercurio; in circa 200 individui, inclusi bambini e anziani, i livelli di contaminazione erano superiori al livello di sicurezza indicato dall’OMS, che è di 6 microgrammi per ogni grammo (µg/g). «Il livello di mercurio, misurato nei capelli, varia da 1,4 a 23,9 µg/g. Approssimativamente, 6 partecipanti su 10 presentavano livelli superiori a 6 µg/g», riporta la ricerca.
La situazione più critica è stata rilevata nella comunità Sawré Aboy, che vive sulle rive del fiume Jamanxim (un affluente destro del fiume Tapajòs), uno dei corsi d’acqua attualmente più interessato dalle estrazioni minerarie illegali. In questa comunità, 9 persone su 10 esaminate presentavano livelli di mercurio superiori al livello di sicurezza. I risultati confermano che più è vicina l’attività mineraria, maggiore sarà l’indice di contaminazione.
«Se prendiamo come riferimento la comunità Sawré Muybu, che si trova più vicina alla città di Itaituba e più distante dalle attività estrattive, possiamo dire che il fatto di vivere nella comunità Poxo Muybu aumenta del 40% il rischio di contaminazione. Allo stesso tempo, le persone che vivono a Sawré Aboy presentano un rischio due volte maggiore rispetto alle persone che vivono a Sawré Muybu», evidenzia lo studio.