Il bacino del Mediterraneo è un hotspot di biodiversità nonché un’importante area di pesca (circa 360.000 tonnellate all’anno) che genera un reddito di 1,25 miliardi di euro e 70.000 posti di lavoro. La pesca nel Mediterraneo è multispecie, multinazionale e viene condotta con flotte di pescherecci medio-grandi la cui attività è responsabile delle catture accidentali di specie protette come cetacei, tartarughe marine e squali.
L’Italia, in particolare, dispone di una delle maggiori flotte pescherecce a strascico del Mediterraneo. Proprio le reti a strascico sono gli attrezzi che comportano il più alto tasso di catture accidentali di tartarughe marine, tra cui le Caretta caretta. Una delle aree con il maggior numero di catture accidentali è il Mare Adriatico settentrionale, le cui acque poco profonde sono zone di pesca in cui operano circa 1.000 pescherecci a strascico. Queste sono aree di foraggiamento per le tartarughe marine che, spinte anche dal riscaldamento delle acque del bacino mediterraneo, permangono nell’Adriatico settentrionale sempre di più anche nei mesi invernali. Le catture accidentali qui arrivano a oltre 6.500 individui all’anno. Alcune tecnologie, come il cosiddetto Turtle Excluder Device, possono ridurre il numero di tartarughe catturate, ma il loro uso è ancora poco diffuso nel Mediterraneo.
Caretta caretta: una specie vulnerabile
Il tasso di mortalità delle tartarughe catturate accidentalmente dipende dalla durata della trazione: se le tartarughe catturate nelle reti a strascico vengono trainate per un periodo più lungo dei loro tempi massimi di immersione, possono entrare in coma e annegare. La mortalità diretta per apnea prolungata è stata stimata intorno al 25%, ma il dato reale è più elevato a causa della mortalità aggiuntiva data da infortuni e stress.
Le tartarughe marine Caretta caretta sono elencate come “vulnerabili” dalla lista rossa IUCN e sono tra le specie oggetto della politica di conservazione introdotta nella direttiva Habitat. Tuttavia, mentre il pubblico e gli stakeholder del mare potrebbero essere consapevoli dell’importanza di proteggere i nidi e la schiusa, ricerche scientifiche hanno dimostrato che il recupero delle popolazioni di tartarughe Caretta caretta non può avvenire solo con la protezione delle uova e dei piccoli. Vanno infatti protette anche le fasi della vita più preziose dal punto di vista riproduttivo, ovvero quelle dei subadulti e degli adulti – che sono anche le più colpite dalle catture accessorie.
Coinvolgere i pescatori
Modifiche tecnologiche dirette a ridurre le catture accidentali di tartarughe marine da reti a strascico sono state sviluppate e introdotte fino dagli anni ’70 negli Stati Uniti. La più efficiente è il Turtle Excluder Device (TED), una griglia che impedisce alle tartarughe di entrare nel sacco, dirigendole verso un’apertura di fuga. Il Turtle Excluder Device è diventato obbligatorio in diversi paesi, di cui però nessuno è del Mediterraneo. Qui, infatti, i pescatori che lavorano nella pesca multispecie temono che questo sistema escluderebbe anche individui più grandi di specie commerciali, danneggiando il loro lavoro.
Da dicembre 2021, un gruppo di biologhe marine della ONG Fondazione Cetacea conduce prove in mare nel nord Adriatico con i pescatori delle marinerie da Porto Garibaldi (RA) a Cattolica (RN), al fine di dimostrare che le modifiche introdotte nella rete a strascico con l’uso del Turtle Excluder Device non influiscono sulla qualità e quantità del loro pescato. Il lavoro fa parte di LIFE Medturtles, una ricerca in collaborazione con l’Università di Pisa e finanziata dal programma LIFE, lo strumento di finanziamento dell’Unione europea per l’ambiente e l’azione per il clima.
Durante le prove i pescatori vengono anche formati sulle migliori procedure di recupero e trattamento delle tartarughe marine catturate accidentalmente. Questo modello di ricerca partecipativa è un esempio di approccio dal basso per migliorare la sostenibilità delle pratiche di pesca e mitigare la pressione sulle specie marine vulnerabili.
Pescherecci a strascico escono di notte dal porto di Cesenatico. Il turno di lavoro per pescherecci di medio-piccole dimensioni inizia alle 17:00 e termina alle 9:00 del giorno successivo. Cesenatico, Italia, 30 gennaio 2022.
La biologa marina Laura Aiudi chiacchiera con i pescatori all’interno del ponte di controllo in partenza per un turno di pesca davanti a Cesenatico, Italia, 30 gennaio 2022.
Laura Aiudi, biologa marina della ONG Fondazione Cetacea, si prepara vestendo la cerata impermeabile in attesa della prima calata. Aiudi partecipa al progetto di ricerca LIFE Medturtles testando il TED, una griglia che salva la vita alle tartarughe marine proteggendo comunque il sostentamento dei pescatori. Cesenatico, Italia, 30 gennaio 2022.
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Un marinaio tiene in mano il TED mentre la rete a strascico viene calata in mare per il turno di notte. Cesenatico, Italia, 30 gennaio 2022.
Il lavoro di Aiudi, per il progetto LIFE Medturtles, consiste nel raccogliere dati sulla velocità, profondità e posizione della nave, e sulla quantità e dimensione del pescato. Cesenatico, Italia, 30 gennaio 2022.
Ogni specie viene misurata secondo un preciso protocollo. Il pesce pescato comprende la maggior parte delle specie di cui si nutrono le tartarughe marine. Cesenatico, Italia, 30 gennaio 2022.
Aiudi parla con i pescatori per aumentare la consapevolezza del pericolo per le tartarughe marine da specifiche attrezzature da pesca e sulle migliori pratiche che possono essere adottate per ridurne il tasso di mortalità. Cesenatico, Italia, 30 gennaio 2022.
Quando la rete viene issata e il pescato riversato sul pontile, Aiudi raccoglie campioni di pesce per misurarne le dimensioni, la quantità in peso e la varietà in modo da poter valutare l’impatto dell’adozione del TED sulla pesca. Cesenatico, Italia, 31 gennaio 2022.
Aiudi pesa un campione di canocchie dal pescato del turno di lavoro. Cesenatico, Italia, 31 gennaio 2022.
All’arrivo in porto Aiudi sistema le casse con il pesce pescato durante il turno lavorativo e sul quale ha determinato quantità e dimensione in modo da poter valutare l’impatto dell’adozione del TED sulla pesca. Cesenatico, Italia, 31 gennaio 2022.
La pesca a strascico è la più praticata nel Mare Adriatico. Le catture accidentali di tartarughe marine nel Nord Adriatico interessano principalmente pescherecci a strascico italiani e croati. Cesenatico, Italia, 31 gennaio 2022.