«Ciò che accade in Antartide non rimane in Antartide», spiega Giulia Foscari, architetto e ricercatrice, che ha fondato lo studio di architettura UNA . «Con una superficie pari al 10% delle terre emerse coperta da un manto di ghiaccio che contiene il 70% dell’acqua dolce e il 90% dei ghiacci del nostro pianeta, l’Antartide è il più importante archivio planetario di dati climatici sul pianeta». Dati che sono cruciali per informare le politiche ambientali globali, ma che testimoniano anche quanto l’innalzamento del livello del mare minacci le città costiere del mondo.
Accanto al suo studio di architettura, Foscari ha fondato l’organizzazione no-profit UNLESS per portare avanti ricerche collettive e interdisciplinari su temi con valenza politica, come la minaccia della crisi climatica. Da questo progetto è nato Antarctic Resolution, un monumentale volume che inquadra dal punto di vista scientifico, geopolitico e visuale le forze che oggi agiscono sui 26 quadrilioni di tonnellate di ghiaccio del continente antartico.
La pubblicazione ha coinvolto oltre 150 autori, tra cui glaciologi, astrofisici, storici, medici, esperti di diritto internazionale, antropologi, architetti, ingegneri e artisti. Ha vinto numerosi premi, tra cui il premio S+T+ARTS indetto dalla Commissione Europea, ed è stato inserito tra i migliori Coffee Table Books del 2021 secondo il New York Times.
Giulia Foscari in Antartide. Foto Courtesy UNLESS.
Antarctic Resolution. Esibizione alla Biennale di Venezia. Foto Courtesy UNLESS, © Delfino Sisto Legnani.
La minaccia della scomparsa dei ghiacci antartici
La minaccia che l’assottigliamento dei ghiacci antartici rappresenta per il nostro pianeta e per le generazioni future è reale e sempre più tangibile. Il parallelo che utilizza Foscari concretizza numeri e dimensioni che spesso rischiano di sembrare lontani. «Lo strato di ghiaccio spesso chilometri sta attualmente sparendo al ritmo di 200 piscine olimpioniche al minuto. Uno scioglimento totale dei ghiacci antartici farebbe aumentare il livello globale del mare di 60 metri, dando il via alla più grande migrazione nella storia dell’umanità».
«Malgrado il futuro del nostro Pianeta dipenda, in larga misura, dal destino dell’Antartide, il nostro settimo continente – un bene comune dell’umanità – giace tuttora in incognito nella coscienza collettiva». Immaginato per lo più come un deserto incontaminato, l’Antartide è un territorio conteso che contiene minerali e risorse preziose. Secondo Giulia Foscari, queste risorse alimentano visioni nazionalistiche di dominio territoriale che, in un mondo con una popolazione in aumento e con tensioni geopolitiche che possono innescare scarsità di risorse, potrebbero esplodere.
Per catalizzare l’attenzione globale sull’Antartide e contribuire alla sua protezione, UNLESS ha invitato i massimi esperti mondiali dell’Antartide a collaborare per costruire e diffondere, per la prima volta, un’immagine ad alta risoluzione del continente: un’idea da cui è nato il volume Antarctic Resolution.
Antarctic Resolution, l’esposizione
«Le arti hanno il potere di catalizzare l’azione globale, diffondere conoscenza scientifica e accelerare il processo di democratizzazione dei dati», afferma Foscari. Per questo UNLESS ha presentato la ricerca di Antarctic Resolution in mostre site-specific. Tra i luoghi in cui è stata esibita c’è il Padiglione Centrale della 17° Biennale Internazionale di Architettura di Venezia, la Fondazione Kenta in occasione della Pre-COP26 di Milano, il Museo Nazionale Thyssen-Bornemisza a Madrid e, recentemente, la Conferenza sugli Oceani delle Nazioni Unite a Lisbona.
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A Venezia – città che è essa stessa un barometro dei cambiamenti climatici e della perdita di ghiaccio antartico – la ricerca è stata presentata in formato di libro esploso in cui le 1000 pagine si susseguivano formando un’installazione di sei metri di lunghezza. Accanto al volume sono stati esposti i singolarissimi «occhiali» indossati dal capitano Robert Falcon Scott durante le sue eroiche spedizioni in Antartide, e l’Antarctic Suit, concepita da UNLESS e D-Air Lab come un ambiente portatile che consente la sopravvivenza nell’ostile deserto bianco. Un indumento che riduce l’architettura a elemento portatile, per contenere la nostra impronta contaminante sul continente.
Un inquietante paesaggio sonoro, concepito dall’artista italiano Arcangelo Sassolino in collaborazione con David Vaughan, glaciologo responsabile del Thwaites Glacier International Collaboration, denuncia l’assottigliamento della criosfera e il progressivo innalzamento del livello del mare.
Antarctic Resolution. Pubblicazione di UNLESS, © Delfino Sisto Legnani.
Speak Up For Antarctica Now. Foto Courtesy UNLESS, © Louis De Belle.
Una campagna per il futuro dell’Antartide
Antarctic Resolution ha una doppia ambizione: costruire un’immagine ad alta risoluzione del continente, ma anche sostenere le risoluzioni antartiche. È per questo che, in occasione della 44° edizione dell’Antarctic Treaty Consultative Meeting (ATCM) del maggio 2022 a Berlino, il progetto è stato presentato al di fuori delle mura di istituzioni culturali e si è riversato nelle strade della capitale tedesca con la campagna di sensibilizzazione Speak Up for Antarctica Now.
Giulia Foscari sul palco del rally di Speak Up for Antarctica Now alla Porta di Brandeburgo. Berlino, maggio 2022. Foto Courtesy UNLESS, © Louis De Belle.
Una campagna per salvare l’Antartide
Lanciata a Berlino ma accessibile anche online, Speak Up for Antarctica Now è una campagna per bloccare le future estrazioni di idrocarburi in Antartide, istituire nuove aree marine protette nell’Oceano del Sud e impegnarsi a creare stazioni di ricerca internazionali nel continente.
La campagna è stata diffusa in tutta la città di Berlino con grandi cartelloni e schermi digitali. In un rally alla porta di Brandeburgo, la stessa Giulia Foscari sul palco ha perorato la causa della protezione dell’Antartide insieme ad esponenti di Fridays for Futures, Greenpeace e the Antarctic and Southern Ocean Coalition.
L’obiettivo della campagna è farsi ascoltare dai delegati dell’ATCM (Antarctic Treaty Consultative Meeting), i rappresentanti delle 29 nazioni che hanno il diritto di voto sulla governance dell’Antartide. Ma la sua ambizione ultima è più ampia: quella di difendere la giustizia inter-generazionale, creando una circoscrizione per l’unico continente al mondo senza una popolazione indigena. E difendere la protezione del pianeta, e della nostra stessa specie.
Speak Up For Antarctica Now. Foto Courtesy UNLESS, © Louis De Belle.